La classe Mini Transat è nata dall'idea un po' folle di far regatare in una regata transatlantica dei solitari a bordo di barchini di solo 6,50 m di lunghezza, con un regolamento di stazza che lasciava ai progettisti grande libertà imponendo poche limitazioni oltre alla lunghezza massima e lasciando praticamente libera la superficie velica. Come molte idee folli anche questa ha avuto successo e la classe ha conosciuto un notevole successo e da qualche tempo può vantare una buona diffusione anche in Italia. Con il tempo l'evoluzione della classe ha portato allo sviluppo di barche sempre più estreme, molto tecnologiche, aperte ad ogni tipo di sperimentazione progettuale, riservate a equipaggi superesperti e amanti del rischio. Le barche si sono comunque rivelate anche abbastanza sicure, riuscendo quasi sempre a raggiungere indenni l’altra sponda dell’Atlantico anche quando la regata incappava in condizioni proibitive. Questo aspetto, unito alla brillantezza di prestazioni, rende questo tipo di barca molto interessante anche per chi non ha nessun interesse a cimentarsi in imprese memorabili o nella competizione ad alto livello ma vuole solo una barca divertente da usare, veloce e relativamente economica. E' a questo pubblico che si rivolgono i nostri due Mini Transat, il MINUETTO 650 SPRINT e il MINUETTO 650 CROCIERA.
Le differenze più vistose fra i due sono la larghezza massima (3 m, ossia il massimo ammesso dai regolamenti, per la versione più spinta e 2,50 m, in modo da consentire il trasporto con carrello, per la versione più tranquilla) e la superficie velica (38 m2 la versione regata, 32,8 m2 la versione crociera). Anche il minisprint, pur essendo capace di prestazioni esaltanti e di emozionanti planate, non è disegnato con l'intento di poter competere con i mostri della classe, che adottano soluzioni tecniche assai più sofisticate, ma solo con quello di non sfigurare troppo confrontandosi ad essi. Anche il versione crociera può partecipare all'attività agonistica della classe, rientrando appieno nelle regole di stazza, ma ha qualche chance solo in condizioni meteo favorevoli, con venti medio-deboli e senza lunghi lati al lasco. La chiglia è in entrambe le versioni sollevabile con un paranco manovrabile dal pozzetto. Il siluro in piombo posizionato molto in basso, unito alla zavorra mobile ad acqua, consente di portare una notevole superficie velica. Gli interni sono spartani ma abbastanza spaziosi con sistemazioni previste per 4 persone. La costruzione è con il metodo cuci e incolla in CM e epossidica, con molti rinforzi in fibra di vetro (o eventualmente carbonio) nelle aree più sollecitate: tutto è stato pensato per essere il più rapido e semplice possibile e Il sistema è alla portata di dilettanti con modesta esperienza ed è assai rapido, soprattutto se non si aspira ad un livello di finitura molto elevato.